venerdì 23 febbraio 2007

Gli autori che usano licenze libere evitano YouTube


In un articolo di fine luglio, il giornalista e analista Robert X. Cringely prende in esame la pubblicazione di contenuti rilasciati sotto licenze Creative Commons presso siti di social networking come YouTube. Analizzando le condizioni di uso del servizio, Cringely rileva che pubblicare un video su YouTube significa dare a YouTube la possibilita' di realizzare con quel video compilation commerciali, versioni doppiate in maniera da capovolgerne il senso, spot che ne usano solo la colonna sonora e naturalmente la possibilita' di inserirvi qualsiasi messaggio pubblicitario.
Tutto questo vale probabilmente anche per molti altri servizi online; e vale anche per le opere rilasciate sotto licenze Creative Commons, ma solo se la pubblicazione viene effettuata direttamente dall'autore.

Chi non possiede diritti su un'opera non li puo' trasferire ad altri: chi pubblica su YouTube un video di cui non detiene i diritti non conferisce nessun diritto a YouTube. Analogamente si puo' dire degli altri diritti, come la possibilita' di creare opere derivate dall'opera originale. Sebbene le condizioni d'uso di YouTube vietino l'upload di video protetti da copyright, la gran parte dei video viene caricata da persone che non ne avrebbero i diritti.
Per chi utilizza licenze libere, il consiglio di Lawrence Lessig (Creative Commons) agli autori e' quindi: evitate di essere voi stessi a pubblicare le vostre opere su YouTube e siti con condizioni d'uso simili. Allo stesso tempo non preoccupatevi nel caso in cui vengano pubblicate da qualcun altro, poiche' in questo caso non vi e' cessione dei vostri diritti.

Lessig inoltre definisce ridicoli i termini d'uso del servizio di YouTube. Effettivamente accettare queste condizioni significa ignorare le devastanti conseguenze che ne possono derivare, ma milioni di persone l'hanno gia' fatto, perche' le condizioni d'uso vengono lette raramente, sono in inglese e complesse da leggere.
Questa situazione peraltro non e' nuova, anzi e' molto frequente nell'utilizzo dei software o dei dispositivi digitali. Tra i servizi di social networking sorti recentemente YouTube e' un esempio molto significativo, date le dimensioni del suo pubblico, ma sicuramente non e' l'unico. C'e' l'esigenza di avere informazioni piu' chiare, magari un'indagine comparativa delle complicate condizioni d'uso di MySpace, Google Video, del.icio.us e altri servizi web analoghi.

update / 10.08.2006 - Il noto e molto criticato giornalista informatico John C. Dvorak tratta YouTube in un articolo con toni entusiastici, accusando altri esperti di non riconoscere il successo di YouTube. Sebbene nemmeno prenda in considerazione gli aspetti trattati qui sopra, consiglia a tutti i servizi di YouTube. Fate attenzione agli esperti e ai giornalisti di cui vi fidate!
(il link all'articolo e alla rubrica di Dvorak sono stati omessi visto che Dvorak, in passato definito il piu' influente giornalista informatico del mondo, ha recentemente affermato di scrivere cose provocatorie in modo da avere molti commenti di protesta sul proprio sito, e di conseguenza maggiori guadagni con i banner pubblicitari :P )

Fonte : http://copydown.inventati.org/